Gli Animali nostri alleati
Nel
corso degli ultimi secoli l'uomo occidentale ha sviluppato una grossa
supremazia della razionalità rispetto alla istintività
perdendo la giusta armonia con la sua natura e la natura intorno a sé.
L'uomo e l'animale vivono sullo steso pianeta e tra essi, vi è interscambio comunicativo. Sempre più stretto è il legame di interazione "familiare" in cui anche l'animale viene considerato membro; non è più un caso notare come equilibri familiari vacillanti a causa delle modificazioni strutturali nei componenti, si ripristinano inserendo nel contesto del gruppo-famiglia l'animale domestico, il quale andando a ricoprire lo spazio lasciato vuoto dall'elemento mancante, lo colma donando nuovo interesse e stimoli.
Ricerche sperimentali condotte nelle scuole, hanno evidenziato che lo studio della vita animale favorisce lo sviluppo di interazioni, la cooperazione e lo scambio di informazioni fra i bambini delle diverse classi di uno stesso ciclo pedagogico; da tale ricerca emerse che i bambini di una classe che acquisiscono conoscenze, esperienze, un vissuto , una sensibilità, una maniera d'essere e un modo di fare a contatto con una specie, con un animale o con un gruppo di animali trasmetteranno ciò che hanno appreso ai bambini di un altra classe.
Negli ultimi anni, ha iniziato ad essere studiato ed utilizzato l'animale oltre che come compagnia, come cura, il termine utilizzato per caratterizzare queste modalità di intervento é "Pet Terapy" gli inglesi chiamano "Pet" quel genere di animali da coccolare, da vezzeggiare, da accarezzare perché morbidi: cioè quelli da tenere vicini alla propria persona.
Le coccole che curano
Nel
1961 lo psichiatra Boris Levinson parla per la prima volta di Pet therapy nel
suo lavoro chiamato "II cane come coterapeuta".
Nel
1969 Levinson occupandosi di Pet therapy con i bambini, notò che quando
riceveva nel suo studio un bambino con disturbi psichici, questo si dirigeva
facilmente verso il suo cane, dimostrandosi più spontaneo e più disponibile
ad interagire con lui.
Sempre
nel 1981 il ricercatore Aaron Honori Katcher studia l'influenza della presenza
di animali domestici sulla pressione arteriosa.
Anche
Michael Mc Cullach nel 1981 effettuando ricerche su pazienti con insufficienze
cardiache, disordini endocrini, disturbi gastrointestinali, enfisemi e
diabete, notava che la sicurezza emozionale dovuta al legame con il proprio
animale faceva sopportare meglio la malattia favorendo un decorso positivo e
che la diminuzione di ansia permetteva oltre che la ripresa di contatti
sociali anche un miglioramento terapeutico.
Nei
1987 in Italia in un convegno tenuto a Milano dalla SCIVAC, viene esaminato il
tema "II ruolo degli ammali da compagnia nella società odierna".
PERCHE' TUTTO QUESTO? ALCUNE
CARATTERISTICHE DELL'ANIMALE CHE LO RENDONO UN BUON CO-TERAPEUTA
NELLA INTERAZIONE UOMO - AMBIENTE
-
L'animale ha una buona capacità di facilitare i rapporti interattivi . Egli
da o prende l'iniziativa nel sollecitare la collaborazione del paziente.
-
Agisce a livello istintuale e pertanto non
mette in atto meccanismi psicologici difensivi quali la negazione o la
falsificazione ma propone sempre con il mondo rapporti diretti, veri e lineari
.
Non
interpreta, ne falsifica.
-E'
sociale, ama vivere in compagnia.
-
Molte razze, tra cui anche i delfini, hanno la facoltà di saper leggere il
linguaggio corporeo (espressione del viso, atteggiamenti , paralinguaggio,
prossemica) e di percepire, attraverso le produzioni ormonali, i diversi stati
emotivi del l'altro empaticamente.
-E'
libero e spontaneo nel contatto fisico.
Questa
spontaneità nelle interazioni fisiche favorisce ed aumenta le stimolazioni
dei sensi.
Attraverso
il con-tatto fisico cioè attraverso il contatto di pelle è possibile la
costruzione dei confini del proprio corpo e anche del confine psicologico
necessari alla formazione di una identità, di un Sé, di una concreta
consapevolezza di esistere.
Non
dimentichiamo che Pet in inglese significa qualcosa di morbito da accarezzare
e pertanto l'animale è una buona fonte addizionale di intimità e calore.
-
Ama giocare.
Giocando
con gli animai i ragazzi hanno modo di esprimere la loro vivacità ricavandone
sensazioni benefiche ed hanno modo di arricchire la loro comunicazione
gestuale e tattile.
-
E' direttamente istintuale e pertanto evoca nell'uomo i suoi bisogni più
profondi, spesso relegati in un angolo dell'intimo, riportandoli alla
consapevolezza.
-
E' un utile facilitatore sociale in quanto con i suoi movimenti attira
l'attenzione della gente su di sé aumentando i contatti fra le persone.
PERSONE
CHE POTREBBERO GIOVARE DEL
CONTATTO CON UN ANIMALE DOMESTICO
-
Bambini con disturbi psichici, con sintomi da deprivazione sensoriale, con
problemi comportamentali e deficit cognitivi (memoria, apprendimento e
orientamento spazio-temporale)
Attraverso il gioco
ed il contatto diretto fisico possono sviluppare con più facilità i processi
cognitivi e sensoriali.
Il
contatto con l'animale può produrre sensazioni ed emozioni positive tali da
far desiderare nel bambino la ripetizione del l'esperienza portandolo quindi
ad aprire il suo piccolo mondo ed a cercare nuove interazioni con l'ambiente.
-
Adolescenti e ragazzi con problemi comportamentali dovuti a conflitti
interfamiliari.
Le
interazioni con cani e gatti potenziano nel ragazzo le abilità comunicative
non verbali lasciando più spazio alle emozioni.
Dando
più spazio alle emozioni, il ragazzo è facilitato nella crescita psicologica
e nella presa di coscienza delle proprie responsabilità. Pertanto, facendosi
carico delle esigenze e del benessere del proprio animale, potrà imparare a
vivere il senso del dovere in maniera più piacevole.
Inoltre
potrà imparare a instaurare dei legami affettivi stabili e sicuri necessari
per la formazione di una propria sicurezza ed integrità interiore.
-
Persone con scarse interazioni sociali e con difficoltà di comunicazione
(anziani in pensione, inabili psico-fisici)
Il
rapporto con l'animale stimola e fornisce occasione per nuove esperienze
(passeggiate, partecipazioni ad attività riguardanti l'animale, polo di
attrazione nei contatti sociali).
-
Depressi a causa di inabilità e malattie fisiche. Depressi reattivi e
endogeni.
I
depressi potrebbero trovare la giusta motivazione a prendersi cura di sé se
si prendono la responsabilità di provvedere ad un animale. Inoltre, poichè i
depressi hanno un elevato livello di ansia e autosvalutazione, l'animale
potrebbe avere una certa funzione di sedazione della tensione e fornire
quotidiane conferme nella valutazione di sé.
-
Le persone che soffrono di lievi difficoltà psicologiche.
La
vicinanza di un animale li aiuta a sedare le loro ansie e di conseguenza a
percepire meglio il mondo intorno a se.
ATTITUDINI
NATURALI DEGLI ANIMALI PREFERIBILI NEL RAPPORTO PSICO-TERAPEUTICO
-
La docilità.
E'
la predisposizione ad esempio del cane ad accettare l'uomo come superiore
gerarchico.
Uno
dei più comuni problemi nel legame uomo-animale è manifestato
dall'aggressività legata alla dominanza.
Il
cane essendo un animale di gruppo instaura relazioni di dominanza o di
dipendenza attraverso comportamenti di tipo aggressivo.
Allora
può accadere che alcuni cani non riescano a rispettare "la dominanza
assunta dai membri della famiglia di cui fanno parte e pertanto ringhiano o
mordono. Ciò crea dei grossi problemi nella interazione uomo-animale.
-
La socievolezza.
E'
la capacità di inserirsi naturalmente in qualsiasi ambiente, di comunicare
con chicchessia senza esitazione, timori, paure, preoccupazioni o ansia.
-
Buon temperamento e tempra
E'
la capacità di reagire e resistere agli stimoli esterni di qualsiasi natura
con buon intensità e velocità.
-
Curiosità
E'
la capacità di interessarsi in modo del tutto naturale all'esplorazione di
ambienti e territori nuovi.
-
Vigilanza
E'
la sensibilità ad avvertire situazioni esterne pericolose.
-
Giocosità
-
Affettuosità